Dimentica Google: arriva SearchGPT
Ieri (25 luglio) OpenAI ha annunciato ufficialmente SearchGPT, un prototipo di motore di ricerca potenziato dall'intelligenza artificiale. Il nuovo strumento promette di combinare la potenza dei modelli GPT di OpenAI con le informazioni in tempo reale provenienti dal web, offrendo agli utenti risposte rapide e pertinenti con fonti chiare e rilevanti.
Cos'è SearchGPT?
SearchGPT è un'evoluzione del concetto di motore di ricerca che sfrutta le capacità avanzate dei modelli linguistici di OpenAI, in particolare della famiglia GPT-4. A differenza dei motori di ricerca tradizionali che restituiscono un elenco di link, SearchGPT tenta di organizzare e dare un senso alle informazioni trovate, presentandole in modo coerente e sintetico. Esempi di strumenti simili sono lo stesso Google integrato con Gemini (che, però, lascia molto a desiderare) o, soprattutto, Perplexity, un motore di ricerca conversazionale basato su AI che adotta un'interfaccia simile a quella di un assistente virtuale.
Il funzionamento è semplice: l'utente inserisce una query in una casella di testo che chiede "Cosa stai cercando?". SearchGPT elabora la richiesta e fornisce una risposta che include:
- Un riassunto delle informazioni più rilevanti provenienti da diverse fonti sul web
- Brevi descrizioni degli elementi pertinenti
- Link di attribuzione alle fonti originali, con una barra laterale per eventuali link aggiuntivi
- Componenti "visive": una funzionalità che sembra includere contenuti visivi generati dall'AI, anche se i dettagli su questo aspetto non sono ancora chiari
Inoltre, gli utenti possono porre domande di follow-up, come in una conversazione naturale, con il contesto che si arricchisce ad ogni query successiva.
Fonte: OpenAILe "risposte visive" di Search GPT. Fonte: The VergeAl momento, SearchGPT è solo un prototipo. OpenAI ha lanciato una lista d'attesa per 10.000 utenti test iniziali (se vuoi, puoi iscriverti alla waiting list). L'obiettivo a lungo termine è integrare queste funzionalità di ricerca direttamente su ChatGPT.
Altri motori di ricerca AI e i loro limiti
Per fare chiarezza, SearchGPT non è il primo né l'ultimo dei motori di ricerca potenziati dall'AI. Google ha già integrato funzionalità AI nel suo intramontabile motore di ricerca, ma con risultati contrastanti. Le risposte generate dall'AI di Google contengono spesso informazioni errate e potenzialmente pericolose, come suggerire che mangiare rocce sia salutare o che Barack Obama sia musulmano: ne abbiamo parlato qui. Anche OpenAI ha già integrato ricerca e AI, sfruttando il motore di ricerca Bing. Tuttavia, l'opzione che permetteva a Chat GPT di navigare sul web, chiamata Browse with Bing, era inefficace e molto più rudimentale di SearchGPT. Il motore di ricerca con AI più utilizzato è probabilmente Perplexity. Questa startup si è posizionata come un "motore di risposte" AI, con funzionalità simili a quelle promesse da SearchGPT. Nonostante ciò, Perplexity è stata recentemente criticata per una funzione di sintesi AI che sembrava copiare direttamente il lavoro di alcuni editori come Forbes.
Alla luce di questi limiti, i maggiori dubbi intorno a Search GPT riguardano l'accuratezza delle informazioni (come riporta The Atlantic, già nel video dimostrativo è stato notato un errore nelle date di un festival musicale); l'impatto sugli editori, l'attribuzione delle fonti e anche i costi. The Information ha riportato questa settimana che i costi di addestramento e di calcolo dei modelli di OpenAI potrebbero raggiungere i 7 miliardi di dollari quest'anno, e i milioni di utenti della versione gratuita di ChatGPT non fanno che gonfiare la cifra. SearchGPT sarà gratuito durante il suo lancio iniziale e, dal momento che la funzione sembra non avere annunci pubblicitari (per ora), è chiaro che l'azienda dovrà presto trovare una soluzione per la monetizzazione.
Per affrontare alcune di queste preoccupazioni, OpenAI ha stretto partnership con diversi editori, tra cui Vox Media, The Atlantic, The Wall Street Journal e The Associated Press, e ha lanciato un sistema che permette agli editori di gestire il modo in cui in SearchGPT. Importante notare che i siti possono apparire nei risultati di ricerca anche se hanno scelto di non partecipare all'addestramento dei modelli AI generativi di OpenAI.
SearchGPT rappresenta un'ambiziosa incursione di OpenAI nel campo dei motori di ricerca AI. Ma, trattandosi di un prototipo, per il momento resta tale. Aspettiamo il lancio. Se non vorrete perdervi il nostro articolo e i nostri esperimenti su Search GPT, rimanete sintonizzati! (le nostre pagine: Instagram, LinkedIn, Facebook).
Fonti:
OpenAI
The Verge
The Atlantic