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A chi conviene limitare lo sviluppo dell'IA

Mark Andreessen

Il venture capitalist Marc Andreessen ha pubblicato un ampio saggio dal titolo Why AI Will Save The World in cui espone le sue prospettive sull'intelligenza artificiale (AI), i suoi potenziali vantaggi e le sfide che ci attendono. Andreessen, noto per la sua citazione sul Wall Street Journal del 2011 secondo cui "il software sta divorando il mondo", ha un punto di vista marcatamente ottimista sull'AI, confutando i timori del "doomerismo[1] dell'IA".

Andreessen descrive chiaramente l'AI come un meccanismo matematico basato su software che imita la comprensione e la cognizione di tipo umano ma che non è senziente. Sottolinea che l'intelligenza artificiale non ha intenzioni o obiettivi propri e che certamente non vuole danneggiare le persone, respingendo così l'idea di una minaccia esistenziale per l'umanità.

Fondati sospetti dietro l'allarmismo

Critica coloro che sostengono norme pesanti sull'intelligenza artificiale, tra cui Bill Gates e Sam Altman CEO di OpenAI, suggerendo che sarebbe molto conveniente per le grandi compagnie limitare la concorrenza nel settore, impedendo a nuovi soggetti di sperimentare liberamente. 

Andreessen differisce da altri ricercatori ed esperti di etica dell'IA nella sua visione sulla narrativa del "giorno del giudizio" dell'IA, sostenendo che coloro che ricoprono ruoli di sicurezza, etica e ricerca sui rischi dell'IA sono "pagati per essere pessimisti". 

Minimizza tutti i rischi della vita reale associati all'intelligenza artificiale e afferma che la tecnologia può migliorare molti aspetti della nostra vita. Sottolinea inoltre il potenziale dell'intelligenza artificiale per aumentare la produttività, guidare scoperte scientifiche, promuovere la creatività e ridurre le vittime in tempo di guerra.

È addirittura sprezzante nei confronti dei timori che alcune applicazioni di intelligenza artificiale non dovrebbero mai essere utilizzate, attribuendole al "panico morale". A suo avviso, sia le grandi aziende di intelligenza artificiale che le startup dovrebbero essere autorizzate a sviluppare la tecnologia di intelligenza artificiale con la rapidità e l'assertività che desiderano.

L'AI come strumento per proteggersi dai suoi stessi danni potenziali

Brillantemente, Andreessen sostiene l'uso della stessa intelligenza artificiale per salvaguardarsi dai pregiudizi sull'AI e da altri potenziali danni. Nella sua visione per il futuro, l'AI fungerà da partner inestimabile per tutti, dai bambini agli insegnanti, dagli amministratori delegati ai leader di governo.

Solleva invece preoccupazioni per il rapido sviluppo in Cina dell'AI e per il suo potenziale uso a fini autoritari, come la sorveglianza. Per contrastare l'influenza dell'AI cinese, Andreessen propone di integrare in modo aggressivo l'AI nella nostra economia e società, sfruttando "il pieno potere del nostro settore privato, delle nostre istituzioni scientifiche e dei nostri governi".

Sebbene Andreessen abbia commesso alcuni passi falsi con le sue previsioni e i suoi investimenti passati, rimane una figura influente nel settore tecnologico. Nonostante affermi che altri potrebbero avere secondi fini nelle loro discussioni sull'AI, va detto che lo stesso Andreessen ha interessi acquisiti nella rivoluzione in corso, visto che sta investendo in startup AI-oriented con l'intento di capitalizzare questa fiorente tecnologia.


[1] Con doomerismo si intende un atteggiamento pessimista caratterizzato da un senso di rovina imminente, declino della società e disperazione personale.